“Incontri d’arte in Valle Stura
Segni, immagini e natura sui sentieri che portano al mare
Pittura, Scultura, Installazioni, Fotografia e Video tra Italia e Francia”
L’obiettivo principale è quello di tentare di unire il territorio della Francia marittima al di là del confine con quello specifico della Valle Stura, accomunandoli in un progetto artistico che coinvolgerà complessivamente una decina di personalità appartenenti sia alla vicina scena francese sia all’area cuneese. Con il proprio bagaglio tecnico ed espressivo, ciascun artista proporrà una personale interpretazione dei più diversi aspetti della realtà storica, culturale e ambientale di questa nostra bella valle alpina, immergendoci in una molteplicità di suggestioni visive di sicuro interesse per i visitatori.
GLI OBIETTIVI
Il progetto intende avvicinare il pubblico più generalizzato e transfrontaliero alla conoscenza dei linguaggi espressivi di artisti contemporanei francesi e italiani di riconosciuto valore.
GLI ARTISTI
Italia: Ugo Giletta, Lorenzo Griotti, Pier Giuseppe Imberti, Claudio Salvagno, Anna Valla, Corrado Ambrogio, Moira Franco, Mario Mondino, Corrado Odifreddi, Claudio Signanini.
Francia: Luc-François Granier, Jean Gaudaire Thor.
Jean Gaudaire-Thor est né en 1947 à Sens dans l'Yonne. Peintre, sculpteur et diplômé de l'Ecole Nationale Supérieure des Métiers d'Art de Paris. Vit et travaille à Paris et Sens. Paris. ll a participé à de nombreuses expositions collectives et personnelles en Europe et aux Etats-Unis. Depuis 2004, il a réalisé plus de 400 oeuvres, photographies, oeuvres sur papier, sur toile, interrogeant, tout d'abord l'oeuvre du poète Arthur Rimbaud puis la géographie de la Corne d'Afrique, les sables du Rift. È affascinato dalle alchimie di terra e acqua, dal volo e dalle navi.
Ugo Giletta è nato nel 1957 a San Firmino di Rovello e lavora tra Manta e il suo paese natale. Ha cominciato a esporre fin dal 1992 al Crawford Museum di Kork, in Irlanda. Ha presentato le sue opere in Italia, Francia, Ungheria e Corea del Sud, dove attualmente porta avanti un ampio progetto espositivo. Ha esposto alla 54ª Biennale di Venezia Padiglione Regionale Italia a Torino e sempre nel 2011 in una complessa personale Immagini dell’abbandono nel suggestivo e toccante scenario dell’Ex Ospedale Neuropsichiatrico di Racconigi. Nella sua produzione spiccano i Volti, eseguiti ad acquerello e pastello su carta o su tela, dallo stile figurativo ed essenziale, con dominanza di toni freddi e grigi. Volti uguali e diversi, con una continua ricerca delle fisionomie e fisiognomie tra l’umano e il sovrumano, volti quasi sindonici, carichi di suggestioni demoniache, fantasmi, presenze. La sua pittura ritrae l’abbandono, una sorta di fragilità che si trasforma in intensa forza, in atmosfere sospese che suscitano riflessioni inquiete. Ottimo filmaker e in passato è stato anche ispirato scultore in un lavoro a quattro mani con Nico Orengo. È animatore dell’associazione Spazioarte insieme ad altri artisti saluzzo.
Principali mostre recenti:
2013: Bra, “Experience of empathy” all’Associazione Culturale Il Fondaco
2012: Bene Vagienna, “Visioni del contemporaneo” a Palazzo Lucerna di Rorà
2012: Trieste, “Il fuoco della Natura/ The Flash of Nature” al Salone degli Incanti -Ex Pescheria
2011: Busan in South Korea, “Subversive Intensity of the Image”.
Scrittore drammaturgo nomade e pittore viaggiatore, oltre che regista, coreografo e performer, Luc-François Granier, che vive là dove gli capita, tra Parigi, Cuneo e il resto del mondo, è figlio di un diplomatico francese dell’Ambasciata di Francia a Roma, propugnatore della convenzione tra Italia e Francia del 1970 per la ricostruzione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza, si è diplomato presso il Lycée Chateaubriand di Roma, quindi ha studiato Architettura a Parigi, collaborando con uno studio di urbanistica per l’agenzia di Nicolas Michelin nel 1983, e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Roma
La sua attività espositiva è iniziata nel 1985, con la sua prima personale di disegni allestita nella Galleria “Un moment en plus” a Parigi. Sono seguite, poi, personali realizzate in giro per l’Europa, tra cui quelle tenutesi nella Galleria Loeb di Bern (CH) nel 1986, alla Fondazione Callouste Gulbenkian di Parigi nel 1991, nella Galleria Sprovieri di Roma nel 1992, chiamato da Achille Bonito Oliva, al Ministero della Cultura di Parigi nel 1994, nella parigina Galleria Donguy nel 1995 e nel 2000, nel Centre d’Art Contemporain di Ruel Malmaison nel 1997, all’Università Sorbona di Parigi (UFR d’arts plastiques) nel 1999 (con un progetto intitolato Tombeau pour Deleuze), nello spazio Carte d’arte di Cuneo nel 2010 e nella Bibliothèque Polonaise di Parigi nel 2013. Sono ancora da menzionare i soggiorni in “residenza d’artista” al Monte Athos nel 1999, a cui è seguita una mostra presso l’Istituto Francese di Théssalonique (GR), e quelli del 2007 e del 2008 presso la Fondazione Emily Harvey a New York e a Venezia.
La prima performance risale al 1980 a New York nel Grommet Studio di Jean Dupuy. Alla fine degli anni Settanta, a New York è entrato in contatto con il movimento Fluxus e ha vissuto un’esperienza di assistente nel Living Theatre. Granier ha scritto per il teatro e per il cinema, ha tradotto diversi libri, tra gli altri l’opera di Anna-Luisa Pignatelli e di Luciana Stegagno Picchio, ha pubblicato nelle Edizioni Nostra (Messico) il libro illustrato Zeno in Venezia e ha creato libri d’artista nelle edizioni Dienkmal di Parigi. Il 24 settembre 2011 è intervenuto al Seminario organizzato dalla Fondazione Peano a Cuneo in occasione dei centocinquant’anni dall’Unità d’Italia, con una relazione incentrata sul tema dell’artista viaggiatore. Pratico di tecniche pittoriche diverse, oltre che di medium visivi (è autore di videoclip), ha sperimentato, tra l’altro, l’incisione, usando grandi blocchi di polistirolo, fino a giungere al linoleum e ha utilizzato differenti materiali di supporto per la stampa, anche plastici. Granier incide giocando con la fluidità dell’inchiostro stampato su carta e su lastre radiografiche. È interessato a verificare la differenza di impronta dell’incisione stampata sui due diversi materiali: la carta è assorbente e monocromatica; la lastra radiografica è trasparente, opaca e varia in base alla luce che cattura.
La sua tematica complessa mescola mondi onirici, spazi astratti, miti ancestrali. Artista flåneur, amante del viaggio e della vita come ricerca di sempre nuove esperienze di contatti umani, come in centro America e in Africa, Luc-François continua a viaggiare utilizzando per dipingere il supporto che di volta in volta gli capita (per esempio, buste di carta, su cui ha dipinto ritratti o paesaggi eseguiti a Zanzibar e in altre parti della Tanzania). Procede con i suoi progetti, fra cui la sua collezione di ritratti. Li realizza con tecnica realistica, ma servendosi di colori violenti, disarmonici, affini a quelli utilizzati da Pierre Moignard nei suoi autoritratti. Granier, tuttavia, giunge a una maggiore forza di penetrazione psicologica nei volti da lui raffiguranti
al limite della caricatura e lasciando che da loro emerga l’umore o piuttosto l’anima della singola persona. Da ultimo, ha dato vita a una serie acquerelli su carta, ricolmi di soggetti figurativi ludici e spensierati: una vacanza della mente in mondi di colore e di fantasia favolistica.
Principali mostre recenti:
2013: Parigi. Personale nella Bibliothèque Polonaise
2010: Cuneo. Personale alla galleria Carte d’Arte in Contrada Mondovì
2001: Parigi. Con Alex Amann a Heart Galerie
2000: Parigi. Période Pope Galerie Donguy
Lorenzo Griotti, nato nel 1938 a Saluzzo dove vive e lavora, ha raggiunto una fama internazionale a partire dai primi anni Sessanta con le sculture in perspex policromo Corpi Plastici “splendente geometria elementare,cilindri sfere coni,che li fa immagini poeticamente immediate nel mondo moderno” come li definiva Giò Ponti su Domus. Realizzati con criteri imprescindibili di chiarezza e semplicità i Corpi Plastici introducevano una dinamica giocosa in contrasto con la concezione dell’opera d’arte unica, proponendo il concetto di multiplo. Lorenzo Griotti ha tenuto numerose esposizioni in Europa e negli Stati Uniti accompagnato dall’attenzione di prestigiosi critici d’arte (Sottsass jr, Dorfles, Munari, Ballo, Carj, Orengo…). Le successive sculture, sempre legate all’utilizzo del perspex e al cromatismo esasperato della materia, sono rimaste la cifra distintiva del suo lavoro. Le recenti sculture hanno scelto la via della provocazione giocosa, rappresentando ciò che appare nella società contemporanea come ordinaria presenza: villaggi-totem come ombre che si fanno luce imprevista, alianti, pesci e palle su ruote, stelle, corvi in volo. I suoi dipinti, realizzati con colori a olio e pigmenti esclusivamente su laminato HTL-Abet Print, si riconoscono in oggetti comuni al mondo del lavoro contadino e alle tradizioni popolari (ruote, segnavento, pietre di piloni votivi e attrezzi contadini).
Principali mostre recenti:
2012: Cuneo. Collettiva Nel giardino di Roberto alla Fondazione Peano
2010: Torino, Sala d’arte Bolaffi, “Torino sperimentale”, catalogo a cura di Luca Massimo Barbero
2009: Carrù. Collettiva “Segni 20×20” alla Chiesa di Battuti Bianchi
2008: Torino, “Segni 2008” collettiva a Loft – Eco Casa Perla
Pier Giuseppe Imberti è nato a Centallo nel 1954, dove risiede e opera. Autodidatta, si è avvicinato alla pittura sulle orme del padre appassionato di arte. Negli anni successivi ha eseguito tele con richiami surrealistici che ha esposto nella sua prima mostra a Fossano a Palazzo Santa Giulia, dove incontra il favore incoraggiante del critico Miche Berra. Dopo anni di studio e riflessione individuale tra il 1985 e il 1987 realizza grandi tele d’impronta informale che saranno esposte in una personale nel 1987 alla Galleria Etruria di Cuneo. In seguito è entrato in contatto con l’ambiente artistico torinese, stringendo amicizia con il pittore Piero Ruggeri e con i critici Rosci, Poli, Cabutti. È stato inserito in numerose manifestazioni artistiche e ha esposto in diverse mostre collettive e personali. Nel 1991 il professor Rosci lo presenta in una personale a Torino “Proposte V”, Palazzo della Regione. Espone a Torino, Brescia, Sanremo, Venezia, Pordenone, Milano, Vercelli, Como e in altri luoghi minori. Dal 2000 al 2007 stringe un rapporto di lavoro con la Galleria “Il Prisma” di Cuneo. Attualmente collabora con la Galleria Skema 5 di Cuneo. I suoi lavori prendono ispirazione dalle avanguardie del primo Novecento. Imberti lavora con diversi materiali alludendo a una realtà corporea che lascia immaginare. Tra le prime opere si ricordano sculture in legno, ma dall’aspetto ferroso che possono essere definite come un’archeologia industriale. In seguito realizza particolari tele dette tele estroflesse tirate su oggetti misteriosi di cui però si intuisce la forma: lavori con evidenti richiami erotici. Molto interessanti le sue “tensioni” metalliche, macchine celibi che lasciano intravedere mirabolanti funzionamento.
Principali mostre recenti:
2012: Bene Vagienna, “Visioni del contemporaneo” a Palazzo Lucerna di Roa’, presentazione in catalogo di Ida Isoardi
2009: Borgo San Dalmazzo, personale “ Il colore del grano il colore del sangue” Art Gallery La Luna – Palazzo Fondazione Bertello, presentazione e testi critici a cura di Ida Isoardi e Enrico Perotto.
2009: Fossano, personale alla Chiesa di San Giovanni presentazione in catalogo di C. Morra.
Claudio Salvagno è nato nel 1955 a Bernezzo, dove vive e opera. È anche un importante poeta di lingua occitana. Fa parte del direttivo del Comitato di Tutela del Territorio, associazione che si batte per un rapporto più corretto tra l’uomo e l’ambiente. Salvagno è coredattore del quindicinale della valle Grana Il Caragliese con una rubrica d’attualità intitolata Polenta e Cous Cous e un’altra dedicata alla letteratura occitana. Ha partecipato a varie manifestazioni personali e collettive dedicate alla scultura e alla poesia ed è presente in vari cataloghi di arte contemporanea. Ha pubblicato le sue poesie su varie riviste, tra i suoi libri più importanti si ricordano L’emperi de l’ombra e L’autra armada entrambi racconti in poesia composti in forma di narrazione in versi. Ha partecipato a mostre personali e collettive, in particolare a Caraglio, Manta, Cuneo, Saluzzo, Barolo, Ventimiglia e Imperia. La sua scultura racconta una fiaba, una storia del mondo contadino, attraverso elementi del corpo umano inseriti in elementi totemici sviluppati in altezza, ricoperti di decorazioni policrome e vivaci. Da ultimo il suo lavoro si è evoluto in sculture stilizzate più essenziali e filiformi esposte in una dimensione aerea. Ha esposto in molte collettive e personali in provincia (Cuneo, Crissolo, Caraglio, Manta, Barolo, Bra, Saluzzo, Sampeyre) e in Liguria.
Principali mostre recenti:
2013: Associazione il Fondaco Bra personale di sculture “Autras Armas”
2007: personale Museo Civico Casa Cavassa di Saluzzo
2006: 11ª mostra di arte contemporanea Saluzzo 2006 – Catalogo e cura Fondazione Amleto Bertoni e Città di Saluzzo.
2005: 10ª Rassegna Internazionale d’Arte a Manta.
Anna Valla è nata a Saluzzo, dove vive e lavora. Ha studiato all’Accademia Albertina di Torino e ha completato la sua formazione nell’ambiente culturale dell’avanguardia torinese degli anni ‘70. La sua prima personale è del 1979. Successivamente ha partecipato ad altre personali in Italia (Bologna, Napoli, Parma, alassio, Ascoli Piceno, Bra, Perugia, Genova, Omegna, Roma, Firenze, Bari, Torino) e all’estero (come a Basilea, Parigi, Dusseldorf, Melbourne e Geelong). Le sue opere sono presenti in varie Gallerie d’Arte Moderna di Gallarate, Termoli, Marradi, Torre Pellice, a Milano presso la Banca Commerciale Italiana, a Saluzzo presso la Banca Regionale Europea, e in collezioni private. Tra il 1990 e il 1996 ha realizzato sculture in ceramica nei laboratori di Albisola e anche in vetro presso una vetreria d’arte di Savona. Gli elementi principali che caratterizzano le sue opere sono il colore e il segno gestuale, accomunate da un astrattismo lineare, senza però che la sua pittura si esaurisca nell’una o nell’altra, e senza che l’una prevalga sull’altra, in un rapporto di mediato equilibrio e di coerente complementarietà. Il risultato a cui perviene è quindi straordinariamente unitario : il rigore concettuale dell’astrazione geometrica viene utilizzato non per elidere ma, al contrario, per rendere viva e vibrante la carica emotiva e pulsionale espressa attraverso il colore. La realtà viene quindi filtrata da una sorta di “occhio-ombelico”, un’attenta tensione percettiva sia fisico-emotiva che intellettuale, con un’esigenza di contatto-distacco tra la realtà percepita e la sua riflessione meditata, mediata e resa finalmente nell’opera. Nelle sue creazioni prevalgono i bruni, le terre, gli ocra e i colori tenui. Le opere di Anna Valla denotano un gusto per il ritmo, l’armonia e l’equilibrio, sintetizzati in forme semplici. Un motivo costante nei suoi elaborati sono linee abbozzate e schizzate che danno dinamicità alla composizione.
Principali mostre recenti:
2013: Borgo San Dalmazzo, Art Gallery La Luna. “Signaturae”
2013: Borgo San Dalmazzo, Art Gallery La Luna. “Signaturae”
2012: Cuneo, Fondazione Peano. Collettiva “Nel giardino di Roberto”
2012: Torre Pellice, Galleria Civica Filippo Scroppo “Ordine/Caos. Le vie dell’astratto
2010: Cuneo, Jazz Club. ”Anna Valla – La petite bête à bon Dieu”,
Corrado Ambrogio è nato nel 1957a Mondovì e ha il suo studio laboratorio di Carassone. Si è laureato in ingegneria meccanica presso il politecnico di Torino .E' docente di tecnologia e disegno presso l'istituto di istruzione statale Cigna Baruffi Garelli di Mondovì. Esordisce come pittore nel 1974, ma la necessità di sperimentare nuovi materiali e tecniche lo porta ad alterare la pittura alla scultura. Ha illustrato libri, progettato e realizzato mobili ed elementi di arredo. La Regione Piemonte nel 1988 gli dedica una personale nel Palazzo della Giunta, nell'ambito della rassegna Proposte, selettiva di valori emergenti, presentato da Angelo Dragone. Numerose le esposizioni personali e collettive tra cui Scultura Natura, Oriente Occidente del 2008 al Castello di Agliè per la Biennale Internazionale di Scultura, e al Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia. Le sue opere sono realizzate con materiale di scarto e di recupero che provengono sovente dal mondo contadino e del lavoro. "Non marmi di Carrara o bronzi di fonderia d'arte", ha scritto l'artista in una nota di commento al suo lavoro del 2003, "ma ferri da rigattiere, dimenticati ceppi di segheria. Per far riaffiorare una vita che già è". I suoi lavori stimolano la fantasia e la creatività degli osservatori, affidandosi principalmente alle superfici scabre del legno combusto o verniciato di nero o d'argento, per farci sognare foreste fossilizzate, ma anche giochi da tavolo con piccoli tronchi intagliati a moduli concavo-convessi, che si possono liberamente incastrare o separare, come se fossero elementi di un puzzle scultoreo domestico. Come ha ben evidenziato Marisa Vescovo, " Ambrogio è uno di coloro che ritrova, accudisce, restaura, aromatizza oggetti e cose, che quasi sempre emanano un sentore di malinconia, o di morte, che per rinascere hanno bisogno delle sue attenzioni". Fa parte del gruppo Pentameter , composto da cinque artisti della provincia di Cuneo di tendenza astratta e informale ( oltre ad Ambrogio, Walter Accigliano, Cesare Botto, Mario Mondino e Silvio Rosso), che hanno presentato le loro opere al pubblico già in diverse occasioni a partire dal 2010 ( nel 2003 a Carmagnola in Palazzo Lomellini, a cura di Ivana Mulatero).
Principali mostre recenti
2013-2014: Ascoli Piceno, personale "Andare a memoria", Chiostro si S. Agostino- Galleria d'arte contemporanea Osvaldo Licini.
2013: Busca, personale " De natura animalium. Bestiario fotografico", al Castello del Roccolo.
2011: Torino, Al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia.
2008: Torino, invitato da Luciano Caramel alla mostra " Scultura Natura, Oriente Occidente"- biennale internazionale di Scultura, Castello di Agliè.
2007: Mondovì, personale" Nuovi Occhi" nel centro espositivo della Chiesa di Santo Stefano.
Moira Franco è nata a Cuneo 1978. Vive e lavora a Oncino in valle Po. Ha frequentato il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e si è diplomata in Pittura presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Cuneo nel 2002. E' stata sia finalista che vincitrice in prestigiosi premi: nel 1999 ha vinto il secondo premio alla Biennale di Pittura Felice Casorati; nel 2000 ha vinto il primo premio della Borsa di Studio Alida Epremian; nel 2003 ha ottenuto l'invito alla IV edizione del Premio Cairo Comunication; nel 2008 ha vinto il Premio Speciale delTrentennale Matteo Olivero: nel 2010 ha vinto il secondo premio al Concorso Nazionale di Pittura di Novara ed è stata finalista al Premio Combat Price. Dal 2000 ha ottenuto mostre personali a Carignano, Manta, Torino, Dronero, Sampeyre, Pinerolo e da ultimo a Bra, presso l'Associazione Culturale il Fondaco. Dal 2002 ha preso parte a mostre collettive allestite a Torino, Chieri, Rivarolo, Drome ( Francia), Bergamo, Chieti, Susa, Bellino, Manta, Cuneo, Barolo, Saluzzo, Milano, Settimo Torinese, Alba, Costigliole, Saluzzo, Kobe ( Giappone), Borgo San Dalmazzo, Sampeyre, Valona ( Albania). Nel 2003 ha soggiornato presso il Cenacolo-residenza atelier della Fondazione d'Arte Contemporanea del Castello di Rivara, a cura di Franz Paludetto. Nel 2011 è stata invitata da Vittorio Sgarbi alla 54a Biennale di Venezia - Padiglione Italia-Piemonte, organizzato nella Castiglia di Saluzzo e ha partecipato con la Galleria Studio Legale ad ArtVerona e a ContemporArt a Palazzo Bivona di Napoli. Nel 2012 ha esposto nella collettiva Carte, a cura della Galleria Studio Legale, a Palazzo Bivona di Napoli e viene invitata ad esporre a Manifesta 9 - Biennale Europea di Arte Contemporanea in Genk ( Belgio).Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in particolare, della Collezione La Gaia a Busca e della Collezione Asics Italia a Cuneo. E' rappresentata dalla Galleria Studio Legale di Caserta. Moira vuole dare voce all'individualità, che sempre più spesso cade nell'anonimia e in un'indifferenza paralizzante. La sua ricerca artistica è indirizzata a trasmettere, attraverso disegni e ritratti, eseguiti a biro, acrilico e bitume su carta, il senso profondo dell'umanità che appartiene a ciascuno di noi e a creare un incontro silenzioso e intimo con lo spettatore. I grandi volti dipinti di Moira, ha scritto Ida Isoardi nella presentazione della personale del 2012 al Fondaco di Bra, " configurano una particolare scrittura ( che è storia) dei personaggi, penetranti nelle loro più intime vibrazioni emotive e caratteriali. Oggi l'artista percorre nuove direzioni d'immagine, sdoppiando la composizione in un ambiguo dualismo corpo/psiche, in un'avvertita esigenza di attraversare l'invisibile".
Principali mostre recenti:
2013: Torino, "ORDO AMORIS. Barbara Bonfilio - Elisa Filomena - Moira Franco -Anna Madia". Raffaella De Chirico Arte contamporanea.
2012: Bra, " Moira Franco - Maurizio Milanesio" , Associazione Culturale Il Fondaco.
2011: Pontechianale (CN), " Alessia Clema - Moira Franco. Le identità rivelate.." Museo del mobile dell'Alta Valle Varaita.
2008 - 2009: Dronero (CN), " DISEGNIDIPINTI", Galleria Artaria.
Mario Mondino è nato Morozzo nel 1949. Vive e lavora a Cervasca. Figlio di un fabbro, cresciuto a contatto con la natura e con gli strumenti del lavoro contadino, ha dimostrato sin dall'infanzia un'attitudine istintiva a modellare la terra. Ha frequentato il Liceo Artistico di Cuneo, dove ha incontrato insegnanti che sono stati per lui i suoi primi maestri: Riccardo Cordero, Beppe Devalle, Francesco Franco e Piro Ruggeri. Si è diplomato nell'ottobre del 1968, ma già tra il 1966 e il 1967 si è distinto per la vincita del secondo premio in un concorso del Comune di Cuneo con un bozzetto sulla resistenza, per la partecipazione alla mostra collettiva New Arte di gruppo, organizzata dalla Galleria Etruria di Cuneo e per l'esposizione di un'opera scultorea nel palazzo municipale della città. E nel mese di aprile del 1968 ha allestito una personale alla Galleria La Lanterna di Savigliano, in cui ha esposto studi di moduli spaziali e composizioni geometrizzanti dalle origine risultanze formali. Nel 1969 ha esposto in una collettiva di pittura a Bene Vagienna e ha partecipato alla terza rassegna d'arte alla Camera Confederale del Lavoro di Torino. Sempre nel 1969 ha iniziato a frequentare l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, seguendo i corsi di Mario Calandri, Sandro Cherchi, Francesco Franco, Pietro Lorenzini, Francesco Menzio ed Enrico Paulucci e diplomandosi in Scultura nel 1973. Si sono susseguite, quindi, le adesioni ad altre iniziative di mostre collettive, tenutesi nel maggio del 1969 a Bene Vagienna e a Torino e ancora nel 1970 a Cuneo, in occasione della seconda mostra d'arte contemporanea Noi giovani oggi, la Resistenza ieri, allestita nel Palazzo della Provincia di Cuneo. A cominciare proprio da quest'ultimo anno, Mondino ha maturato una notevole abilità tecnica nella stampa di acqueforti, litografie e serigrafie, che gli ha consentito di operare per due anni presso la Galleria L'atelier di Franco Pesando a Torino, realizzando mostre di maestri della grafica italiana contemporanea. Nel 1971 è stato stampatore ufficiale a Torino Esposizioni della mostra mercato di grafica contemporanea e nel 1972 ha operato ancora come stampatore per la Galleria torinese La Stamperia. Nel dicembre del 1970, all'interno dei locali della Galleria 23/c di Torino, ha presentato una ricerca sui rapporti tra computer e arte, realizzata in tandem con il conterraneo Giovanni Lerda. Nel 1971, è coautore, insieme a Margherita Dotta Rosso, Giovanni Lerda e Anna Sarale, del film Arte e società, proiettato all'Accademia Albertina. Ha iniziato a insegnare Disciplina Plastiche presso il Premio Liceo Artistico di Torino nel 1973, passando nel 1974 al Liceo Artistico Arturo Martini di Savona e approdando nel 1975 al liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo, restandovi fino al 2007. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi a partire dal 1966 al 1984 è datato il monumento ai Caduti di Morozzo, eseguito a Pietrasanta, presso il consorzio Artigiani Marmi; nel 1998 ha conseguito il premio speciale Provincia di Cuneo al Concorso di Scultura " Cesare Pavese" a Santo comBelbo; nel 2000, ha vinto la settima edizione del premio Saccarello a Breil sur Roya,e nel 2009 ha vinto la XIII Edizione del Premio di Scultura" Cesare Pavese" di Santi Stefano Belbo e si è classificato secondo alla VII Edizione del Premio Nazionale d'Arte Città di Alba. Mondino ha ripreso l'attività espositiva a partire dalle mostre collettive realizzate a Cuneo nel 1999( con il titolo Identità contemporanee. Arte in Provincia di Cuneo 1950 - 1970) e nel 2000 alla Fondazione Peano ( prima edizione della rassegna Nove Scultori Piemontei a Cuneo). Nel 2000 è a Poems on the rocks, poesie e segni nel ghiaccio, esponenti in natura fino al loro scioglimento, a Belluno in Valle Varaita presso il Rifugio Melezè. In seguito, ha partecipato alle collettive organizzate a Pavullo, Volterra, Torino, Manta, Cuneo, Fenestrelle, Bordighera, Saluzzo, Savigliano. Piozzo, Garlenda, Alba, Albenga, Demonte. Dal 2009, ha allestito mostre personali a Tigliole, Cavour e Rocca de' Balbi. Fa parte del gruppo " Pentameter" , composto da cinque artisti della provincia di Cuneo di tendenza astratta e informale ( formato, oltre che da mondino, da Walter Accigliaro, Corrado Ambrogio, Cesare Botto e Silvio Rosso), con il quale ha esposto, a partire dal 2010, a Cuneo, Saluzzo, Cherasco e Carmagnola. La scultura di Mondino, negli ultimi tempi, si svolge all'insegna di una poetica personale incisiva. Tutto il suo operare si fonda sul concetto di scultura come recupero attualizzante del passato primordiale, riproposti come memorie di prototipi modulari differenziati per dimensioni e tipologie formali, eseguiti con precisione tecnica e collocati a terra o appoggiati agli angoli di una stanza.
Principali mostre recenti
2010: Personale nella Chiesa di Santa Croce Cavour
2010: Personale nel Castello di Rocca de Balbi
2010: Collettive Paesaggio e oltre, nel Salone del Comune di Demonte
2010: Collettive Madre Terra nel Castello della Lengueglia Costa nDel Carretto a Garlenda e Madre Terra II nel Palazzo Oddo di Albenga.
Corrado Odifreddi
È nato a Cuneo nel 1954. Vive e lavora a Dronero. Opera come decoratore d'interni e restauratore, affiancando all'attività lavorativa una costante produzione di opere pittoriche e grafiche. Ha partecipato a mostre personali ( alla Fondazione Peano di Cuneo nel 2004 e all'Enoteca Vini & Co di Danilo Vallauri a Demonte nel 2013) e collettive ( come ad Artisti di Confine, curata dall'Associazione Artaria e allestita in Palazzo Samone a Cuneo nel 2011). Nelle sue opere pittoriche più recenti, ci trasporta in dimensioni di bellezza definita da superfici piane e segni lineari puri, che riecheggiano gli sviluppi attuali delle comunicazioni, dei mezzi odierni di conoscenza, dei percorsi viabili o delle rotte aeree. Vi si possono riconoscere visioni metaforiche della ricerca scientifica, in particolare, dei vorticosi rapporti tra neuroni e sinapsi nei nostri cervelli.Di fronte alle opere di Odifreddi non si può che avvertire lo stimolo psichico a far emergere altri circuiti di pensieri, sentimenti, inquietudini, che pongono l'osservatore sulla stessa strada della ricerca di verità della scienza. Tutto si presenta in forme ideali, che conducono lo sguardo in un simbolico viaggio nei labirinti della pittura, attraverso grovigli di geometria cibernetica fluide. Più di recente, l'artista realizza dipinti con l'impiego dell'i-phone, dall'intento scopertamente ludico, pronti per essere poi trasferiti a olio su tela, ma anche bozzetti pseudo-naturalistici a olio su carta, in cui si dispongono superfici piane di finestre di piccole dimensione, dipinte a fasce orizzontali di colori saturi, stesi a campiture piatte, che rinviano, metaforicamente, ai toni coloristici di paesaggi naturali osservati in varie stagioni dell'anno.
Principali mostre recenti
2013: Dronero “specchio di una confusione che è quella dei nostri giorni”, personale, enoteca vino & co.
2004: Cuneo, Personale, Fondazione Peano
1987: Fossano, “la mappa e il luogo”, Collettiva, Chiesa del Gonfalone
Claudio Signanini:
È nato nel 1965 a Cuneo. Lavora in qualità di creative designer presso il suo studio di San Mauro Torinese e vive a Cuneo. Si è diplomato nel 1984 presso il liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e ha coseguito nel 1989 il diploma di licenza di pittura presso l'Accademia delle belle arti di Torino. Ha esposto in mostre personali e collettive dal 1987 ad oggi, in particolare in provincia di Cuneo, a Torino, Genova, New York (the artist and the book in the 20th century-italy presso il moma nel 1993) e Milano. Nei primi anni novanta ha esposto nel gruppo scuola elementare d'arte ed è stato uno dei cuneesi al Boom della galleria Confini. Ha partecipato alle collezioni Aprile di Cimia. L'ultima personale è stata Omote al jazz club di Cuneo nel 2012. tra le pennellate spesse di colore, le composizioni materiche di Signanini lasciano intravedere ambigue figure di donne presentate con linee grottesche e dinamiche attraverso la tecnica del collage. L'effetto pittorico ricercato è una metafora dei vincoli imposti alla donna da parte della società: la donna non può essere sé stessa ma deve seguire dei canoni, dei modelli. Questi vincoli esteriori negativi per il pittore privano la donna della sua identità, che l'artista considera comunque fondamentalmente angelica. Dotato di una forte personalità le sue opere pittoriche sono vibranti di sensualità. L'utilizzo di materiali alternativi come il cartone oppre la carta da giornale rendono i suoi lavori più vicini alla quotidianità dell'uomo.
Principali mostre recenti
2014: Dronero, “tribal trend. Opere di Claudio signanini”, Personale, Enoteca Vino & co.
2013: Milano “Tribal Trend. Opere di Claudio Signanini”, Personale, Delicious, Segrate Milano
2012: Cuneo “Omote”, Personale, Jazz club
2011: Torino, Collettiva International Arts LGBTE AV Art Gallerie.
2010: Borgo San Dalmazzo, Collettiva, Galleria la Mezzaluna
2009: Cuneo personale “L'opera al nero”, Exlavatoi
Segni, immagini e natura sui sentieri che portano al mare
Pittura, Scultura, Installazioni, Fotografia e Video tra Italia e Francia”
L’obiettivo principale è quello di tentare di unire il territorio della Francia marittima al di là del confine con quello specifico della Valle Stura, accomunandoli in un progetto artistico che coinvolgerà complessivamente una decina di personalità appartenenti sia alla vicina scena francese sia all’area cuneese. Con il proprio bagaglio tecnico ed espressivo, ciascun artista proporrà una personale interpretazione dei più diversi aspetti della realtà storica, culturale e ambientale di questa nostra bella valle alpina, immergendoci in una molteplicità di suggestioni visive di sicuro interesse per i visitatori.
GLI OBIETTIVI
Il progetto intende avvicinare il pubblico più generalizzato e transfrontaliero alla conoscenza dei linguaggi espressivi di artisti contemporanei francesi e italiani di riconosciuto valore.
GLI ARTISTI
Italia: Ugo Giletta, Lorenzo Griotti, Pier Giuseppe Imberti, Claudio Salvagno, Anna Valla, Corrado Ambrogio, Moira Franco, Mario Mondino, Corrado Odifreddi, Claudio Signanini.
Francia: Luc-François Granier, Jean Gaudaire Thor.
Jean Gaudaire-Thor est né en 1947 à Sens dans l'Yonne. Peintre, sculpteur et diplômé de l'Ecole Nationale Supérieure des Métiers d'Art de Paris. Vit et travaille à Paris et Sens. Paris. ll a participé à de nombreuses expositions collectives et personnelles en Europe et aux Etats-Unis. Depuis 2004, il a réalisé plus de 400 oeuvres, photographies, oeuvres sur papier, sur toile, interrogeant, tout d'abord l'oeuvre du poète Arthur Rimbaud puis la géographie de la Corne d'Afrique, les sables du Rift. È affascinato dalle alchimie di terra e acqua, dal volo e dalle navi.
Ugo Giletta è nato nel 1957 a San Firmino di Rovello e lavora tra Manta e il suo paese natale. Ha cominciato a esporre fin dal 1992 al Crawford Museum di Kork, in Irlanda. Ha presentato le sue opere in Italia, Francia, Ungheria e Corea del Sud, dove attualmente porta avanti un ampio progetto espositivo. Ha esposto alla 54ª Biennale di Venezia Padiglione Regionale Italia a Torino e sempre nel 2011 in una complessa personale Immagini dell’abbandono nel suggestivo e toccante scenario dell’Ex Ospedale Neuropsichiatrico di Racconigi. Nella sua produzione spiccano i Volti, eseguiti ad acquerello e pastello su carta o su tela, dallo stile figurativo ed essenziale, con dominanza di toni freddi e grigi. Volti uguali e diversi, con una continua ricerca delle fisionomie e fisiognomie tra l’umano e il sovrumano, volti quasi sindonici, carichi di suggestioni demoniache, fantasmi, presenze. La sua pittura ritrae l’abbandono, una sorta di fragilità che si trasforma in intensa forza, in atmosfere sospese che suscitano riflessioni inquiete. Ottimo filmaker e in passato è stato anche ispirato scultore in un lavoro a quattro mani con Nico Orengo. È animatore dell’associazione Spazioarte insieme ad altri artisti saluzzo.
Principali mostre recenti:
2013: Bra, “Experience of empathy” all’Associazione Culturale Il Fondaco
2012: Bene Vagienna, “Visioni del contemporaneo” a Palazzo Lucerna di Rorà
2012: Trieste, “Il fuoco della Natura/ The Flash of Nature” al Salone degli Incanti -Ex Pescheria
2011: Busan in South Korea, “Subversive Intensity of the Image”.
Scrittore drammaturgo nomade e pittore viaggiatore, oltre che regista, coreografo e performer, Luc-François Granier, che vive là dove gli capita, tra Parigi, Cuneo e il resto del mondo, è figlio di un diplomatico francese dell’Ambasciata di Francia a Roma, propugnatore della convenzione tra Italia e Francia del 1970 per la ricostruzione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza, si è diplomato presso il Lycée Chateaubriand di Roma, quindi ha studiato Architettura a Parigi, collaborando con uno studio di urbanistica per l’agenzia di Nicolas Michelin nel 1983, e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Roma
La sua attività espositiva è iniziata nel 1985, con la sua prima personale di disegni allestita nella Galleria “Un moment en plus” a Parigi. Sono seguite, poi, personali realizzate in giro per l’Europa, tra cui quelle tenutesi nella Galleria Loeb di Bern (CH) nel 1986, alla Fondazione Callouste Gulbenkian di Parigi nel 1991, nella Galleria Sprovieri di Roma nel 1992, chiamato da Achille Bonito Oliva, al Ministero della Cultura di Parigi nel 1994, nella parigina Galleria Donguy nel 1995 e nel 2000, nel Centre d’Art Contemporain di Ruel Malmaison nel 1997, all’Università Sorbona di Parigi (UFR d’arts plastiques) nel 1999 (con un progetto intitolato Tombeau pour Deleuze), nello spazio Carte d’arte di Cuneo nel 2010 e nella Bibliothèque Polonaise di Parigi nel 2013. Sono ancora da menzionare i soggiorni in “residenza d’artista” al Monte Athos nel 1999, a cui è seguita una mostra presso l’Istituto Francese di Théssalonique (GR), e quelli del 2007 e del 2008 presso la Fondazione Emily Harvey a New York e a Venezia.
La prima performance risale al 1980 a New York nel Grommet Studio di Jean Dupuy. Alla fine degli anni Settanta, a New York è entrato in contatto con il movimento Fluxus e ha vissuto un’esperienza di assistente nel Living Theatre. Granier ha scritto per il teatro e per il cinema, ha tradotto diversi libri, tra gli altri l’opera di Anna-Luisa Pignatelli e di Luciana Stegagno Picchio, ha pubblicato nelle Edizioni Nostra (Messico) il libro illustrato Zeno in Venezia e ha creato libri d’artista nelle edizioni Dienkmal di Parigi. Il 24 settembre 2011 è intervenuto al Seminario organizzato dalla Fondazione Peano a Cuneo in occasione dei centocinquant’anni dall’Unità d’Italia, con una relazione incentrata sul tema dell’artista viaggiatore. Pratico di tecniche pittoriche diverse, oltre che di medium visivi (è autore di videoclip), ha sperimentato, tra l’altro, l’incisione, usando grandi blocchi di polistirolo, fino a giungere al linoleum e ha utilizzato differenti materiali di supporto per la stampa, anche plastici. Granier incide giocando con la fluidità dell’inchiostro stampato su carta e su lastre radiografiche. È interessato a verificare la differenza di impronta dell’incisione stampata sui due diversi materiali: la carta è assorbente e monocromatica; la lastra radiografica è trasparente, opaca e varia in base alla luce che cattura.
La sua tematica complessa mescola mondi onirici, spazi astratti, miti ancestrali. Artista flåneur, amante del viaggio e della vita come ricerca di sempre nuove esperienze di contatti umani, come in centro America e in Africa, Luc-François continua a viaggiare utilizzando per dipingere il supporto che di volta in volta gli capita (per esempio, buste di carta, su cui ha dipinto ritratti o paesaggi eseguiti a Zanzibar e in altre parti della Tanzania). Procede con i suoi progetti, fra cui la sua collezione di ritratti. Li realizza con tecnica realistica, ma servendosi di colori violenti, disarmonici, affini a quelli utilizzati da Pierre Moignard nei suoi autoritratti. Granier, tuttavia, giunge a una maggiore forza di penetrazione psicologica nei volti da lui raffiguranti
al limite della caricatura e lasciando che da loro emerga l’umore o piuttosto l’anima della singola persona. Da ultimo, ha dato vita a una serie acquerelli su carta, ricolmi di soggetti figurativi ludici e spensierati: una vacanza della mente in mondi di colore e di fantasia favolistica.
Principali mostre recenti:
2013: Parigi. Personale nella Bibliothèque Polonaise
2010: Cuneo. Personale alla galleria Carte d’Arte in Contrada Mondovì
2001: Parigi. Con Alex Amann a Heart Galerie
2000: Parigi. Période Pope Galerie Donguy
Lorenzo Griotti, nato nel 1938 a Saluzzo dove vive e lavora, ha raggiunto una fama internazionale a partire dai primi anni Sessanta con le sculture in perspex policromo Corpi Plastici “splendente geometria elementare,cilindri sfere coni,che li fa immagini poeticamente immediate nel mondo moderno” come li definiva Giò Ponti su Domus. Realizzati con criteri imprescindibili di chiarezza e semplicità i Corpi Plastici introducevano una dinamica giocosa in contrasto con la concezione dell’opera d’arte unica, proponendo il concetto di multiplo. Lorenzo Griotti ha tenuto numerose esposizioni in Europa e negli Stati Uniti accompagnato dall’attenzione di prestigiosi critici d’arte (Sottsass jr, Dorfles, Munari, Ballo, Carj, Orengo…). Le successive sculture, sempre legate all’utilizzo del perspex e al cromatismo esasperato della materia, sono rimaste la cifra distintiva del suo lavoro. Le recenti sculture hanno scelto la via della provocazione giocosa, rappresentando ciò che appare nella società contemporanea come ordinaria presenza: villaggi-totem come ombre che si fanno luce imprevista, alianti, pesci e palle su ruote, stelle, corvi in volo. I suoi dipinti, realizzati con colori a olio e pigmenti esclusivamente su laminato HTL-Abet Print, si riconoscono in oggetti comuni al mondo del lavoro contadino e alle tradizioni popolari (ruote, segnavento, pietre di piloni votivi e attrezzi contadini).
Principali mostre recenti:
2012: Cuneo. Collettiva Nel giardino di Roberto alla Fondazione Peano
2010: Torino, Sala d’arte Bolaffi, “Torino sperimentale”, catalogo a cura di Luca Massimo Barbero
2009: Carrù. Collettiva “Segni 20×20” alla Chiesa di Battuti Bianchi
2008: Torino, “Segni 2008” collettiva a Loft – Eco Casa Perla
Pier Giuseppe Imberti è nato a Centallo nel 1954, dove risiede e opera. Autodidatta, si è avvicinato alla pittura sulle orme del padre appassionato di arte. Negli anni successivi ha eseguito tele con richiami surrealistici che ha esposto nella sua prima mostra a Fossano a Palazzo Santa Giulia, dove incontra il favore incoraggiante del critico Miche Berra. Dopo anni di studio e riflessione individuale tra il 1985 e il 1987 realizza grandi tele d’impronta informale che saranno esposte in una personale nel 1987 alla Galleria Etruria di Cuneo. In seguito è entrato in contatto con l’ambiente artistico torinese, stringendo amicizia con il pittore Piero Ruggeri e con i critici Rosci, Poli, Cabutti. È stato inserito in numerose manifestazioni artistiche e ha esposto in diverse mostre collettive e personali. Nel 1991 il professor Rosci lo presenta in una personale a Torino “Proposte V”, Palazzo della Regione. Espone a Torino, Brescia, Sanremo, Venezia, Pordenone, Milano, Vercelli, Como e in altri luoghi minori. Dal 2000 al 2007 stringe un rapporto di lavoro con la Galleria “Il Prisma” di Cuneo. Attualmente collabora con la Galleria Skema 5 di Cuneo. I suoi lavori prendono ispirazione dalle avanguardie del primo Novecento. Imberti lavora con diversi materiali alludendo a una realtà corporea che lascia immaginare. Tra le prime opere si ricordano sculture in legno, ma dall’aspetto ferroso che possono essere definite come un’archeologia industriale. In seguito realizza particolari tele dette tele estroflesse tirate su oggetti misteriosi di cui però si intuisce la forma: lavori con evidenti richiami erotici. Molto interessanti le sue “tensioni” metalliche, macchine celibi che lasciano intravedere mirabolanti funzionamento.
Principali mostre recenti:
2012: Bene Vagienna, “Visioni del contemporaneo” a Palazzo Lucerna di Roa’, presentazione in catalogo di Ida Isoardi
2009: Borgo San Dalmazzo, personale “ Il colore del grano il colore del sangue” Art Gallery La Luna – Palazzo Fondazione Bertello, presentazione e testi critici a cura di Ida Isoardi e Enrico Perotto.
2009: Fossano, personale alla Chiesa di San Giovanni presentazione in catalogo di C. Morra.
Claudio Salvagno è nato nel 1955 a Bernezzo, dove vive e opera. È anche un importante poeta di lingua occitana. Fa parte del direttivo del Comitato di Tutela del Territorio, associazione che si batte per un rapporto più corretto tra l’uomo e l’ambiente. Salvagno è coredattore del quindicinale della valle Grana Il Caragliese con una rubrica d’attualità intitolata Polenta e Cous Cous e un’altra dedicata alla letteratura occitana. Ha partecipato a varie manifestazioni personali e collettive dedicate alla scultura e alla poesia ed è presente in vari cataloghi di arte contemporanea. Ha pubblicato le sue poesie su varie riviste, tra i suoi libri più importanti si ricordano L’emperi de l’ombra e L’autra armada entrambi racconti in poesia composti in forma di narrazione in versi. Ha partecipato a mostre personali e collettive, in particolare a Caraglio, Manta, Cuneo, Saluzzo, Barolo, Ventimiglia e Imperia. La sua scultura racconta una fiaba, una storia del mondo contadino, attraverso elementi del corpo umano inseriti in elementi totemici sviluppati in altezza, ricoperti di decorazioni policrome e vivaci. Da ultimo il suo lavoro si è evoluto in sculture stilizzate più essenziali e filiformi esposte in una dimensione aerea. Ha esposto in molte collettive e personali in provincia (Cuneo, Crissolo, Caraglio, Manta, Barolo, Bra, Saluzzo, Sampeyre) e in Liguria.
Principali mostre recenti:
2013: Associazione il Fondaco Bra personale di sculture “Autras Armas”
2007: personale Museo Civico Casa Cavassa di Saluzzo
2006: 11ª mostra di arte contemporanea Saluzzo 2006 – Catalogo e cura Fondazione Amleto Bertoni e Città di Saluzzo.
2005: 10ª Rassegna Internazionale d’Arte a Manta.
Anna Valla è nata a Saluzzo, dove vive e lavora. Ha studiato all’Accademia Albertina di Torino e ha completato la sua formazione nell’ambiente culturale dell’avanguardia torinese degli anni ‘70. La sua prima personale è del 1979. Successivamente ha partecipato ad altre personali in Italia (Bologna, Napoli, Parma, alassio, Ascoli Piceno, Bra, Perugia, Genova, Omegna, Roma, Firenze, Bari, Torino) e all’estero (come a Basilea, Parigi, Dusseldorf, Melbourne e Geelong). Le sue opere sono presenti in varie Gallerie d’Arte Moderna di Gallarate, Termoli, Marradi, Torre Pellice, a Milano presso la Banca Commerciale Italiana, a Saluzzo presso la Banca Regionale Europea, e in collezioni private. Tra il 1990 e il 1996 ha realizzato sculture in ceramica nei laboratori di Albisola e anche in vetro presso una vetreria d’arte di Savona. Gli elementi principali che caratterizzano le sue opere sono il colore e il segno gestuale, accomunate da un astrattismo lineare, senza però che la sua pittura si esaurisca nell’una o nell’altra, e senza che l’una prevalga sull’altra, in un rapporto di mediato equilibrio e di coerente complementarietà. Il risultato a cui perviene è quindi straordinariamente unitario : il rigore concettuale dell’astrazione geometrica viene utilizzato non per elidere ma, al contrario, per rendere viva e vibrante la carica emotiva e pulsionale espressa attraverso il colore. La realtà viene quindi filtrata da una sorta di “occhio-ombelico”, un’attenta tensione percettiva sia fisico-emotiva che intellettuale, con un’esigenza di contatto-distacco tra la realtà percepita e la sua riflessione meditata, mediata e resa finalmente nell’opera. Nelle sue creazioni prevalgono i bruni, le terre, gli ocra e i colori tenui. Le opere di Anna Valla denotano un gusto per il ritmo, l’armonia e l’equilibrio, sintetizzati in forme semplici. Un motivo costante nei suoi elaborati sono linee abbozzate e schizzate che danno dinamicità alla composizione.
Principali mostre recenti:
2013: Borgo San Dalmazzo, Art Gallery La Luna. “Signaturae”
2013: Borgo San Dalmazzo, Art Gallery La Luna. “Signaturae”
2012: Cuneo, Fondazione Peano. Collettiva “Nel giardino di Roberto”
2012: Torre Pellice, Galleria Civica Filippo Scroppo “Ordine/Caos. Le vie dell’astratto
2010: Cuneo, Jazz Club. ”Anna Valla – La petite bête à bon Dieu”,
Corrado Ambrogio è nato nel 1957a Mondovì e ha il suo studio laboratorio di Carassone. Si è laureato in ingegneria meccanica presso il politecnico di Torino .E' docente di tecnologia e disegno presso l'istituto di istruzione statale Cigna Baruffi Garelli di Mondovì. Esordisce come pittore nel 1974, ma la necessità di sperimentare nuovi materiali e tecniche lo porta ad alterare la pittura alla scultura. Ha illustrato libri, progettato e realizzato mobili ed elementi di arredo. La Regione Piemonte nel 1988 gli dedica una personale nel Palazzo della Giunta, nell'ambito della rassegna Proposte, selettiva di valori emergenti, presentato da Angelo Dragone. Numerose le esposizioni personali e collettive tra cui Scultura Natura, Oriente Occidente del 2008 al Castello di Agliè per la Biennale Internazionale di Scultura, e al Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia. Le sue opere sono realizzate con materiale di scarto e di recupero che provengono sovente dal mondo contadino e del lavoro. "Non marmi di Carrara o bronzi di fonderia d'arte", ha scritto l'artista in una nota di commento al suo lavoro del 2003, "ma ferri da rigattiere, dimenticati ceppi di segheria. Per far riaffiorare una vita che già è". I suoi lavori stimolano la fantasia e la creatività degli osservatori, affidandosi principalmente alle superfici scabre del legno combusto o verniciato di nero o d'argento, per farci sognare foreste fossilizzate, ma anche giochi da tavolo con piccoli tronchi intagliati a moduli concavo-convessi, che si possono liberamente incastrare o separare, come se fossero elementi di un puzzle scultoreo domestico. Come ha ben evidenziato Marisa Vescovo, " Ambrogio è uno di coloro che ritrova, accudisce, restaura, aromatizza oggetti e cose, che quasi sempre emanano un sentore di malinconia, o di morte, che per rinascere hanno bisogno delle sue attenzioni". Fa parte del gruppo Pentameter , composto da cinque artisti della provincia di Cuneo di tendenza astratta e informale ( oltre ad Ambrogio, Walter Accigliano, Cesare Botto, Mario Mondino e Silvio Rosso), che hanno presentato le loro opere al pubblico già in diverse occasioni a partire dal 2010 ( nel 2003 a Carmagnola in Palazzo Lomellini, a cura di Ivana Mulatero).
Principali mostre recenti
2013-2014: Ascoli Piceno, personale "Andare a memoria", Chiostro si S. Agostino- Galleria d'arte contemporanea Osvaldo Licini.
2013: Busca, personale " De natura animalium. Bestiario fotografico", al Castello del Roccolo.
2011: Torino, Al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia.
2008: Torino, invitato da Luciano Caramel alla mostra " Scultura Natura, Oriente Occidente"- biennale internazionale di Scultura, Castello di Agliè.
2007: Mondovì, personale" Nuovi Occhi" nel centro espositivo della Chiesa di Santo Stefano.
Moira Franco è nata a Cuneo 1978. Vive e lavora a Oncino in valle Po. Ha frequentato il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e si è diplomata in Pittura presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Cuneo nel 2002. E' stata sia finalista che vincitrice in prestigiosi premi: nel 1999 ha vinto il secondo premio alla Biennale di Pittura Felice Casorati; nel 2000 ha vinto il primo premio della Borsa di Studio Alida Epremian; nel 2003 ha ottenuto l'invito alla IV edizione del Premio Cairo Comunication; nel 2008 ha vinto il Premio Speciale delTrentennale Matteo Olivero: nel 2010 ha vinto il secondo premio al Concorso Nazionale di Pittura di Novara ed è stata finalista al Premio Combat Price. Dal 2000 ha ottenuto mostre personali a Carignano, Manta, Torino, Dronero, Sampeyre, Pinerolo e da ultimo a Bra, presso l'Associazione Culturale il Fondaco. Dal 2002 ha preso parte a mostre collettive allestite a Torino, Chieri, Rivarolo, Drome ( Francia), Bergamo, Chieti, Susa, Bellino, Manta, Cuneo, Barolo, Saluzzo, Milano, Settimo Torinese, Alba, Costigliole, Saluzzo, Kobe ( Giappone), Borgo San Dalmazzo, Sampeyre, Valona ( Albania). Nel 2003 ha soggiornato presso il Cenacolo-residenza atelier della Fondazione d'Arte Contemporanea del Castello di Rivara, a cura di Franz Paludetto. Nel 2011 è stata invitata da Vittorio Sgarbi alla 54a Biennale di Venezia - Padiglione Italia-Piemonte, organizzato nella Castiglia di Saluzzo e ha partecipato con la Galleria Studio Legale ad ArtVerona e a ContemporArt a Palazzo Bivona di Napoli. Nel 2012 ha esposto nella collettiva Carte, a cura della Galleria Studio Legale, a Palazzo Bivona di Napoli e viene invitata ad esporre a Manifesta 9 - Biennale Europea di Arte Contemporanea in Genk ( Belgio).Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in particolare, della Collezione La Gaia a Busca e della Collezione Asics Italia a Cuneo. E' rappresentata dalla Galleria Studio Legale di Caserta. Moira vuole dare voce all'individualità, che sempre più spesso cade nell'anonimia e in un'indifferenza paralizzante. La sua ricerca artistica è indirizzata a trasmettere, attraverso disegni e ritratti, eseguiti a biro, acrilico e bitume su carta, il senso profondo dell'umanità che appartiene a ciascuno di noi e a creare un incontro silenzioso e intimo con lo spettatore. I grandi volti dipinti di Moira, ha scritto Ida Isoardi nella presentazione della personale del 2012 al Fondaco di Bra, " configurano una particolare scrittura ( che è storia) dei personaggi, penetranti nelle loro più intime vibrazioni emotive e caratteriali. Oggi l'artista percorre nuove direzioni d'immagine, sdoppiando la composizione in un ambiguo dualismo corpo/psiche, in un'avvertita esigenza di attraversare l'invisibile".
Principali mostre recenti:
2013: Torino, "ORDO AMORIS. Barbara Bonfilio - Elisa Filomena - Moira Franco -Anna Madia". Raffaella De Chirico Arte contamporanea.
2012: Bra, " Moira Franco - Maurizio Milanesio" , Associazione Culturale Il Fondaco.
2011: Pontechianale (CN), " Alessia Clema - Moira Franco. Le identità rivelate.." Museo del mobile dell'Alta Valle Varaita.
2008 - 2009: Dronero (CN), " DISEGNIDIPINTI", Galleria Artaria.
Mario Mondino è nato Morozzo nel 1949. Vive e lavora a Cervasca. Figlio di un fabbro, cresciuto a contatto con la natura e con gli strumenti del lavoro contadino, ha dimostrato sin dall'infanzia un'attitudine istintiva a modellare la terra. Ha frequentato il Liceo Artistico di Cuneo, dove ha incontrato insegnanti che sono stati per lui i suoi primi maestri: Riccardo Cordero, Beppe Devalle, Francesco Franco e Piro Ruggeri. Si è diplomato nell'ottobre del 1968, ma già tra il 1966 e il 1967 si è distinto per la vincita del secondo premio in un concorso del Comune di Cuneo con un bozzetto sulla resistenza, per la partecipazione alla mostra collettiva New Arte di gruppo, organizzata dalla Galleria Etruria di Cuneo e per l'esposizione di un'opera scultorea nel palazzo municipale della città. E nel mese di aprile del 1968 ha allestito una personale alla Galleria La Lanterna di Savigliano, in cui ha esposto studi di moduli spaziali e composizioni geometrizzanti dalle origine risultanze formali. Nel 1969 ha esposto in una collettiva di pittura a Bene Vagienna e ha partecipato alla terza rassegna d'arte alla Camera Confederale del Lavoro di Torino. Sempre nel 1969 ha iniziato a frequentare l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, seguendo i corsi di Mario Calandri, Sandro Cherchi, Francesco Franco, Pietro Lorenzini, Francesco Menzio ed Enrico Paulucci e diplomandosi in Scultura nel 1973. Si sono susseguite, quindi, le adesioni ad altre iniziative di mostre collettive, tenutesi nel maggio del 1969 a Bene Vagienna e a Torino e ancora nel 1970 a Cuneo, in occasione della seconda mostra d'arte contemporanea Noi giovani oggi, la Resistenza ieri, allestita nel Palazzo della Provincia di Cuneo. A cominciare proprio da quest'ultimo anno, Mondino ha maturato una notevole abilità tecnica nella stampa di acqueforti, litografie e serigrafie, che gli ha consentito di operare per due anni presso la Galleria L'atelier di Franco Pesando a Torino, realizzando mostre di maestri della grafica italiana contemporanea. Nel 1971 è stato stampatore ufficiale a Torino Esposizioni della mostra mercato di grafica contemporanea e nel 1972 ha operato ancora come stampatore per la Galleria torinese La Stamperia. Nel dicembre del 1970, all'interno dei locali della Galleria 23/c di Torino, ha presentato una ricerca sui rapporti tra computer e arte, realizzata in tandem con il conterraneo Giovanni Lerda. Nel 1971, è coautore, insieme a Margherita Dotta Rosso, Giovanni Lerda e Anna Sarale, del film Arte e società, proiettato all'Accademia Albertina. Ha iniziato a insegnare Disciplina Plastiche presso il Premio Liceo Artistico di Torino nel 1973, passando nel 1974 al Liceo Artistico Arturo Martini di Savona e approdando nel 1975 al liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo, restandovi fino al 2007. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi a partire dal 1966 al 1984 è datato il monumento ai Caduti di Morozzo, eseguito a Pietrasanta, presso il consorzio Artigiani Marmi; nel 1998 ha conseguito il premio speciale Provincia di Cuneo al Concorso di Scultura " Cesare Pavese" a Santo comBelbo; nel 2000, ha vinto la settima edizione del premio Saccarello a Breil sur Roya,e nel 2009 ha vinto la XIII Edizione del Premio di Scultura" Cesare Pavese" di Santi Stefano Belbo e si è classificato secondo alla VII Edizione del Premio Nazionale d'Arte Città di Alba. Mondino ha ripreso l'attività espositiva a partire dalle mostre collettive realizzate a Cuneo nel 1999( con il titolo Identità contemporanee. Arte in Provincia di Cuneo 1950 - 1970) e nel 2000 alla Fondazione Peano ( prima edizione della rassegna Nove Scultori Piemontei a Cuneo). Nel 2000 è a Poems on the rocks, poesie e segni nel ghiaccio, esponenti in natura fino al loro scioglimento, a Belluno in Valle Varaita presso il Rifugio Melezè. In seguito, ha partecipato alle collettive organizzate a Pavullo, Volterra, Torino, Manta, Cuneo, Fenestrelle, Bordighera, Saluzzo, Savigliano. Piozzo, Garlenda, Alba, Albenga, Demonte. Dal 2009, ha allestito mostre personali a Tigliole, Cavour e Rocca de' Balbi. Fa parte del gruppo " Pentameter" , composto da cinque artisti della provincia di Cuneo di tendenza astratta e informale ( formato, oltre che da mondino, da Walter Accigliaro, Corrado Ambrogio, Cesare Botto e Silvio Rosso), con il quale ha esposto, a partire dal 2010, a Cuneo, Saluzzo, Cherasco e Carmagnola. La scultura di Mondino, negli ultimi tempi, si svolge all'insegna di una poetica personale incisiva. Tutto il suo operare si fonda sul concetto di scultura come recupero attualizzante del passato primordiale, riproposti come memorie di prototipi modulari differenziati per dimensioni e tipologie formali, eseguiti con precisione tecnica e collocati a terra o appoggiati agli angoli di una stanza.
Principali mostre recenti
2010: Personale nella Chiesa di Santa Croce Cavour
2010: Personale nel Castello di Rocca de Balbi
2010: Collettive Paesaggio e oltre, nel Salone del Comune di Demonte
2010: Collettive Madre Terra nel Castello della Lengueglia Costa nDel Carretto a Garlenda e Madre Terra II nel Palazzo Oddo di Albenga.
Corrado Odifreddi
È nato a Cuneo nel 1954. Vive e lavora a Dronero. Opera come decoratore d'interni e restauratore, affiancando all'attività lavorativa una costante produzione di opere pittoriche e grafiche. Ha partecipato a mostre personali ( alla Fondazione Peano di Cuneo nel 2004 e all'Enoteca Vini & Co di Danilo Vallauri a Demonte nel 2013) e collettive ( come ad Artisti di Confine, curata dall'Associazione Artaria e allestita in Palazzo Samone a Cuneo nel 2011). Nelle sue opere pittoriche più recenti, ci trasporta in dimensioni di bellezza definita da superfici piane e segni lineari puri, che riecheggiano gli sviluppi attuali delle comunicazioni, dei mezzi odierni di conoscenza, dei percorsi viabili o delle rotte aeree. Vi si possono riconoscere visioni metaforiche della ricerca scientifica, in particolare, dei vorticosi rapporti tra neuroni e sinapsi nei nostri cervelli.Di fronte alle opere di Odifreddi non si può che avvertire lo stimolo psichico a far emergere altri circuiti di pensieri, sentimenti, inquietudini, che pongono l'osservatore sulla stessa strada della ricerca di verità della scienza. Tutto si presenta in forme ideali, che conducono lo sguardo in un simbolico viaggio nei labirinti della pittura, attraverso grovigli di geometria cibernetica fluide. Più di recente, l'artista realizza dipinti con l'impiego dell'i-phone, dall'intento scopertamente ludico, pronti per essere poi trasferiti a olio su tela, ma anche bozzetti pseudo-naturalistici a olio su carta, in cui si dispongono superfici piane di finestre di piccole dimensione, dipinte a fasce orizzontali di colori saturi, stesi a campiture piatte, che rinviano, metaforicamente, ai toni coloristici di paesaggi naturali osservati in varie stagioni dell'anno.
Principali mostre recenti
2013: Dronero “specchio di una confusione che è quella dei nostri giorni”, personale, enoteca vino & co.
2004: Cuneo, Personale, Fondazione Peano
1987: Fossano, “la mappa e il luogo”, Collettiva, Chiesa del Gonfalone
Claudio Signanini:
È nato nel 1965 a Cuneo. Lavora in qualità di creative designer presso il suo studio di San Mauro Torinese e vive a Cuneo. Si è diplomato nel 1984 presso il liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e ha coseguito nel 1989 il diploma di licenza di pittura presso l'Accademia delle belle arti di Torino. Ha esposto in mostre personali e collettive dal 1987 ad oggi, in particolare in provincia di Cuneo, a Torino, Genova, New York (the artist and the book in the 20th century-italy presso il moma nel 1993) e Milano. Nei primi anni novanta ha esposto nel gruppo scuola elementare d'arte ed è stato uno dei cuneesi al Boom della galleria Confini. Ha partecipato alle collezioni Aprile di Cimia. L'ultima personale è stata Omote al jazz club di Cuneo nel 2012. tra le pennellate spesse di colore, le composizioni materiche di Signanini lasciano intravedere ambigue figure di donne presentate con linee grottesche e dinamiche attraverso la tecnica del collage. L'effetto pittorico ricercato è una metafora dei vincoli imposti alla donna da parte della società: la donna non può essere sé stessa ma deve seguire dei canoni, dei modelli. Questi vincoli esteriori negativi per il pittore privano la donna della sua identità, che l'artista considera comunque fondamentalmente angelica. Dotato di una forte personalità le sue opere pittoriche sono vibranti di sensualità. L'utilizzo di materiali alternativi come il cartone oppre la carta da giornale rendono i suoi lavori più vicini alla quotidianità dell'uomo.
Principali mostre recenti
2014: Dronero, “tribal trend. Opere di Claudio signanini”, Personale, Enoteca Vino & co.
2013: Milano “Tribal Trend. Opere di Claudio Signanini”, Personale, Delicious, Segrate Milano
2012: Cuneo “Omote”, Personale, Jazz club
2011: Torino, Collettiva International Arts LGBTE AV Art Gallerie.
2010: Borgo San Dalmazzo, Collettiva, Galleria la Mezzaluna
2009: Cuneo personale “L'opera al nero”, Exlavatoi
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